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Prionace glauca Mascella Squalo Azzurro Verdesca Pescecani Pesci Cartilaginei Condroitti Selaci Elasmobranchi Carcarinidi

Prezzo :
195,50
  • Codice Prodotto: X25068
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Descrizione

Provenienza : Oceano Indiano (Madagascar)

Misura : cm 29 x 27


Mascella di Squalo Azzurro o Squalo Verdesca cm 29 x 27 Prionace glauca Pescecani Pesci Cartilaginei Condroitti Selaci Elasmobranchi Carcarinidi, pezzo unico, come in foto.
Sin. Carcharhinus macki, Carcharias aethiops, Carcharias glaucus, Carcharias gracilis, Carcharias hirundinaceus, Carcharias pugae, Carcharinus glaucus, Glyphis glaucus, Hypoprion isodus, Isurus glaucus, Prionace mackiei, Prionacea glauca, Squalus glaucus, Thalassinus rondeletii, Thalassorhinus vulpecula.

La Verdesca o Squalo Azzurro (Prionace glauca (Linnaeus, 1758)) è uno squalo appartenente alla famiglia Carcharhinidae.  Anche se generalmente sono animali letargici, possono muoversi all'occorrenza assai velocemente. Spesso si muovono in banchi divisi per dimensione e sesso e possono migrare attraverso lunghe distanze. La vita massima è ignota, ma si stima che possano arrivare ad età intorno ai 20 anni. Non è stato possibile allevarli in cattività.
La verdesca è uno squalo oceanico ed epipelagico che si trova in tutto il mondo in acque temperate e tropicali dalla superficie fino a profondità di 350 metri. Nei mari temperati si avvicinano alla costa dove possono essere osservati dai subacquei, mentre ai tropici abitano acque profonde, prediligendo temperature più fredde. L'areale si estende a nord sino alla Norvegia e a sud sino al Cile. Li troviamo quindi al largo di tutti i continenti, esclusa l'Antartide. Nell'Oceano Pacifico la maggior parte abita la fascia compresa tra il ventesimo ed il cinquantesimo parallelo Nord, anche se ci sono degli spostamenti stagionali. Era abbastanza comune nel Mar Mediterraneo, soprattutto in Adriatico, ma sempre molto al largo, mentre oggi il loro numero è in diminuzione.
Questa specie è caratterizzata da corpo leggero, snello ed idrodinamico e da pinne pettorali allungate e strette, mentre le altre sono corte ed appuntite. La testa è appuntita, e la bocca è grande e provvista di forti denti triangolari. Il dorso di questi squali è blu scuro, più chiaro sui fianchi, mentre il ventre è bianco. Gli esemplari più grandi di cui si hanno misurazioni certe raggiungono i 3,8 metri, tuttavia ci sono testimonianze non verificate di esemplari più grandi. Una femmina di tre metri può pesare 204 kg, il peso record mai registrato era di 391 kg.
 Sono pesci ovovivipari e sono noti per mettere al mondo anche più di 100 avannotti per volta. Il corteggiamento e l'accoppiamento sono cruenti: il maschio morde ripetutamente la femmina e gli esemplari possono essere suddivisi in categorie sessuali in base ai segni sul corpo. Le femmine si sono adattate a questa pratica sviluppando una pelle fino a tre volte più spessa di quella maschile.
I calamari sono una preda importante per le verdesche, ma la loro dieta include anche seppie e polpi pelagici, nonché aragoste, gamberi, granchi, un gran numero di pesci ossei, squali più piccoli, carcasse di mammiferi marini ed occasionalmente anche uccelli marini. Sono inoltre noti per inseguire le reti dei pescherecci per prendere i merluzzi che vi sfuggono. Le verdesche sono state osservate muoversi in gruppi per raggruppare le prede e poterle catturare più facilmente.
Le verdesche adulte non vengono predate regolarmente, se si escludono l'uomo e le orche. Gli esemplari più giovani invece possono cader vittima di squali più grossi, come i grandi bianchi o i tigre.
Si stima che tra i 10 ed i 20 milioni di esemplari vengano uccisi ogni anno durante le battute di pesca. La carne è commestibile, ma non considerata particolarmente pregiata; viene consumata fresca, essiccata, affumicata o sotto sale ed inoltre viene utilizzata per produrre farina di pesce. La pelle viene utilizzata per produrre cuoio, le pinne per la zuppa di pinne di squalo, il fegato per l'olio. Per la loro velocità e bellezza estetica, a volte sono cacciati per motivi ludici. Da non dimenticare che la Food and Drug Administration degli Stati Uniti ha inserito la carne di squalo, e quindi anche di questa specie (assieme a quella di Pesce spada ed alcune altre specie di pesci predatori pelagici) tra quelle che bambini e donne incinte dovrebbero evitare di mangiare per i rischi legati alle intossicazioni da mercurio e da altri metalli pesanti.
Dal 1580 al 2013 sono stati registrati solamente 13 attacchi all'uomo da parte di questa specie, con 4 morti, tuttavia molti attacchi (specie quelli che avvenivano un tempo a carico dei naufraghi) possono non essere stati registrati adeguatamente o confusi con altre specie.

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