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Carcharhinus obscurus Mascella Squalo Buno (3) Pescecani Pesci Cartilaginei Condroitti Selaci Elasmobranchi Carcarinidi

Prezzo :
240,00
  • Codice Prodotto: X25063
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Descrizione

Provenienza : Oceano Indiano (Madagascar)

Misura : cm 34 x 29


Mascella Large di Squalo Bruno cm 34 x 29 Carcharhinus obscurus Pescecani Pesci Cartilaginei Condroitti Selaci Elasmobranchi Carcarinidi, pezzo unico, come in foto.
Sin. Carcharhinus iranzae, Carcharhinus obscurella, Carcharias macrurus, Eulamia obscura, Galeolamna eblis, Galeolamna greyi, Galeolamna macrurus , Prionodon obvelatus, Squalus obscurus.

Lo squalo bruno (Carcharhinus obscurus Lesueur, 1818) è una specie di squalo della famiglia Carcharhinidae che vive nelle acque tropicali e temperate calde di tutto il globo.
L'epiteto specifico obscurus è in riferimento alla sua colorazione. Le varie popolazioni di questa specie migrano stagionalmente per migliaia di Km verso i poli in estate e verso l'equatore in inverno. In Italia è stato segnalato nel Mar di Sardegna e nel canale di Sicilia.
Il loro habitat costituisce una zona di transizione con le specie costiere come il Carcharhinus plumbeus, le specie pelagiche come il Carcharhinus falciformis ed il Carcharhinus longimanus, quelle che vivono in acque profonde come il Carcharhinus altimus e le specie insulari come il Carcharhinus albimarginauts ed il Carcharhinus galapagensis. Uno studio piuttosto approfondito ha provato come questi animali trascorrano la maggior parte del tempo a profondità comprese tra 10 ed 80 metri, scendendo occasionalmente sino a 200 metri ed eccezionalmente sino a 400 metri di profondità. Questi animali preferiscono temperature tra i 19 ed i 28 gradi centigradi ed evitano aree e bassa salinità come ad esempio gli estuari dei fiumi.
Essendo una delle specie più grandi del suo genere, può raggiungere una lunghezza di 4 metri e un peso di circa 350 kg. Dall'alto della sua posizione di superpredatore, gli adulti non hanno predatori significativi, mentre i giovani vengono prevalentemente catturati da squali toro, squali tigre, squali dello Zambesi e grandi squali bianchi.
Hanno una dieta molto variegata, costituita soprattutto da pesci ossei, pesci cartilaginei e cefalopodi, ma anche da crostacei, stelle marine, briozoi, tartarughe marine, mammiferi marini, carogne e rifiuti.
All'interno della bocca si trovamo 13-15 (in genere 14) file di denti su ciascun lato. I denti superiori sono larghi, triangolari, leggermente obliqui e grossolanamente dentellati, mentre quelli inferiori sono più sottili e diritti, con dentellature più sottili. Il morso di uno squalo bruno possiede una forza di 590 Newton sulla punta del dente singolo, e questa quantità corrisponde alla più grande mai registrata in uno squalo, anche se ciò dimostra come la forza venga concentrata in una superficie ristretta come quella della punta del dente.
La specie è vivipara ed il ciclo riproduttivo dura tre anni. La femmina partorisce da 3 a 14 cuccioli dopo una gestazione di 22-24 mesi ed impiega un ulteriore anno per essere pronta a diventare nuovamente incinta. Riesce inoltre a conservare lo sperma per molto tempo, visto che raramente una coppia adatta all'accoppiamento si incontra, per via dello stile di vita nomade della specie e dell'intrinseca dimensione ridotta delle popolazioni. La crescita di questi animali è lenta, visto che raggiungono la maturità all'incirca a 20 anni. La durata della loro vita è stimata tra i 40 ed i 50 anni. Considerato il basso tasso riproduttivo, la specie è esposta e vulnerabile rispetto al comportamento umano. Si tratta di un animale considerato prezioso per la pesca commerciale sia per le pinne, sfruttate nella produzione di zuppa di pinne di squalo, che per la carne, la pelle e l'olio del fegato. In generale la specie è potenzialmente pericolosa per l'uomo per via delle sue dimensioni, ma i casi accertati di attacchi all'uomo sono scarsi.
Anche se in genere è difficile assegnare dei denti fossilizzati ad un Carcharhinus, nel caso dello squalo bruno la specie è assai ben rappresentata da numerosi reperti databili al Miocene (tra 23 e 5.3 milioni di anni fa) rinvenuti in Africa, USA e Sud America.

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