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Vulcano Pinatubo Cenere Minerali Grezzi Lapilli Bombe Lava Pomice Pietre Rocce Collezionismo

Prezzo :
75,50
  • Codice Prodotto: M23794
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Descrizione

Provenienza : Filippine (Luzón)

Misura : provetta mm 20 x 5


Campione di Cenere Vulcanica Minerali Grezzi Lapilli Bombe Lava Pomice Pietre Rocce da Collezione.
Rarissima raccolta di cenere vulcanica dall'eruzione del Vulcano Pinatubo nelle Filippine del Giugno 1991. Granulosità estremamente fine.
Il campione è stato depositato sui ponti della nave da carico giapponese SS Libra (
リブラ号) e successivamente raccolto.

Ciò che rende questo campione particolarmente interessante è che è completamente documentato. L'esatta latitudine e longitudine sono annotate su una mappa, così come la distribuzione della nuvola di cenere. Con ogni campione viene fornita una serie di schede fotografiche informative che mostrano copie della documentazione originale. Questo include una mappa; immagine al microscopio elettronico a scansione della cenere; una foto della nave; una foto dell'etichetta sulla bottiglia originale in cui è stata raccolta la cenere e una copia del rapporto di sintesi sulla cenere.
Allegata alla provetta e alla suddetta documentazione, anche una scheda geologica descrittiva esauriente (località, cronistoria del vulcano e delle sue eruzioni, ecc.).

La cenere vulcanica è costituita da piccoli tephra, che sono frammenti di roccia polverizzata e vetro originatisi dalle eruzioni vulcaniche, con diametro inferiore a 2 millimetri (0,1 pollici). La cenere viene creata quando la natura solitamente violenta di un'eruzione che produce magma e vapore, coinvolge la roccia solida che circonda la bocca del vulcano, che viene dilaniata in particelle di argilla e sabbia.
La cenere è etichettata e contenuta in una provetta con tappo (mm 20 x 5), da cui può essere facilmente rimossa qualora sia necessario per lo studio al microscopio.
Come con tutte le ceneri vulcaniche, il materiale deve essere maneggiato con cura e non inalato.



Il Monte Pinatubo è un vulcano attivo presso l'isola di Luzón, nelle Filippine. Fa parte di una catena vulcanica sottomarina formatasi dalla placca Euroasiatica che scivola verso ovest accanto a quella Filippina lungo la faglia di Manila. Pinatubo significa "far crescere" nelle lingue locali, il che suggerisce una conoscenza di eruzioni antecedenti al 1500 d.C., sebbene non vi sia tradizione orale di precedenti grosse eruzioni. Pinatubo potrebbe anche indicare un luogo fertile in cui sia facile avere grossi raccolti.
Fino al 1991 la montagna, la cui cima era a 1.745 metri sul livello del mare, appariva fortemente erosa e coperta da una densa foresta in grado di sostenere una popolazione indigena costituita da migliaia di individui che avevano abbandonato la pianura sottostante già all'epoca della conquista spagnola delle Filippine nel 1565. Il Pinatubo era quindi un vulcano informe, sconosciuto alla maggior parte dei locali, circa mezzo milione di persone che continuano a vivere entro 40 km dal vulcano
La catastrofica eruzione pliniana del 1991, la prima dopo 5 secoli di inattività, fu la seconda più grande eruzione del XX secolo. Le previsioni dell'inizio dell'attività eruttiva si rivelarono esatte e decine di migliaia di persone furono evacuate dall'area circostante il vulcano salvando molte vite, ma l'area subì numerosi danni a seguito delle colate piroclastiche, il deposito delle ceneri, e in seguito dei lahar, frane di acqua e fango causate dalle piogge che rimuovevano le ceneri depositatesi. La colonna eruttiva scagliò le ceneri a 24 km di altezza, con flussi piroclastici fino 4 km dalla vetta. L'attrito tra le ceneri generò numerosi fulmini. Migliaia di abitazioni furono distrutte, e così anche i numerosi fiumi che nascevano dal Pinatubo. Prima dell'eruzione, questi fiumi ospitavano importanti ecosistemi, ma l'eruzione riempì numerose valli con profondi depositi piroclastici. Dal 1991 i fiumi intasati dai sedimenti hanno causato frequenti lahar. Saranno necessari numerosi anni per ripristinare la situazione precedente all'eruzione.
Gli effetti dell'eruzione furono avvertiti a livello planetario: nella stratosfera venne immessa un'enorme quantità di gas inferiore per volume solo all'eruzione del Krakatoa del 1883; l'aerosol atmosferico prodotto formò uno strato oscurante di acido solforico, la temperatura globale diminuì di mezzo grado Celsius e il buco dell'ozono crebbe sostanzialmente.
Sebbene sembra non esserci conoscenza umana di precedenti eruzioni nell'area, alcuni anziani locali ricordavano esplosioni avvenute nel passato. Il Pinatubo era un'area vulcanica riconosciuta già prima dell'eruzione e piccoli geyser di vapore erano abbastanza frequenti nella zona. Solo dopo l'eruzione i geologi studiarono dettagliatamente la storia eruttiva della regione, la cui attività sembra essere iniziata 1,1 milioni di anni fa. Il Pinatubo ancestrale può aver raggiunto altezze di 2.300 metri in base a ciò che rimane delle sue pendici. Numerose montagne vicine al moderno Pinatubo sono vecchie bocche vulcaniche satelliti del Pinatubo ancestrale formatesi da attività eruttive e alcuni picchi circostanti sono i resti erosi del Pinatubo ancestrale.
L'attività eruttiva del Pinatubo ancestrale era molto meno esplosiva del moderno Pinatubo e terminò probabilmente 45.000 anni fa. Dopo un lungo periodo di inattività il moderno Pinatubo nacque con eruzioni iniziate circa 35.000 anni fa. La nascita del Pinatubo moderno coincise con la maggiore eruzione esplosiva della storia che depositò materiale piroclastico spesso fino a 100 metri lungo tutti i versanti della montagna. Il volume del materiale espulso, rimosso dalla camera magmatica, potrebbe essere superiore a 25 chilometri cubici, che portò alla formazione di una grande caldera vulcanica. Numerose grandi eruzioni avvennero 17.000, 9.000, 6.000-5.000, e 3.900-2.300 anni fa. Ognuna di queste sembra essere stata molto grande, eruttando più di 10 km cubici di materiali e coprendo larga parte dei dintorni con depositi piroclastici. Gli scienziati stimano che l'eruzione più recente prima di quella del 1991 avvenne 500 anni fa, a seguito della quale il vulcano è rimasto dormiente, tanto che anche gli esperti credevano che il vulcano non fosse più attivo.

Disponibili sul nostro sito, oltre a ceneri, pomici e bombe vulcaniche, anche diverse rocce di origine vulcanica, come Lacrime d'Apache, zolfo, ossidiana, tufo, cristalli di gesso, ecc.

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