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E' arrivato l'Olinguito: opss, c'era già

La scoperta di nuove specie mi appassiona sempre molto, sia che si tratti di microscopici moscerini sia che si tratti di qualcosa di più “sostanzioso”. Questa volta la notizia è veramente interessante, infatti il nuovo arrivato, o meglio il nuovo identificato, visto che lui c’era già, anche se non lo sapevamo, è niente di meno che un simpatico mammifero, una specie di orsetto lavatore, ed è  notizia ancor più interessante perché si tratta del primo carnivoro scoperto nell’emisfero occidentale negli ultimi 35 anni! La scoperta non è avvenuta -al contrario di ciò che si potrebbe pensare- in maniera particolarmente avventurosa stile Indiana Jones, bensì tra le pareti di un edificio, in particolare quelle dello Smithsonian’s National Museum of Natural History di Washington dove una decina di anni fa lo zoologo Helgen, intento a studiare un mammifero sudamericano, l’olingo, esaminando delle pelli e dei crani, notò che alcuni erano diversi dagli altri, più piccoli e pelosi,  il colore del pelo era  rossiccio, la forma del muso e dei denti un po’ diversa ed intuì si trattasse di un’altra specie, l’olinguito appunto, diminutivo in lingua spagnola di Olinguo ipotesi confermata poi dall’analisi del DNA. Venne così organizzata una spedizione sulle tracce di questo nuovo animale alla quale partecipò anche uno zoologo ecuadoregno che aveva filmato, anche se per pochi minuti, un esemplare di olinguito recentemente. La spedizione ha avuto successo e degli esemplari sono stati effettivamente ritrovati tra i 1500 ed i 2700 metri arrampicati sugli alberi delle foreste pluviali delle Ande in Ecuador e Bolivia. Si tratta di un animale molto schivo, appartenente alla famiglia dei Procyonidae; l'aspetto ricorda un incrocio tra un orsetto ed un gatto, ha degli occhi molto grandi ed una coda lunghissima e, seppur carnivoro, si nutre preferibilmente di frutti. E' notturno, non ama scendere dagli alberi ed è molto piccolo: pesa circa 1 chilo e misura sui 35 cm. A questo timido animale è stato dato il nome di Bassarycion neblina cioè nebbiolina. Appena scoperto purtroppo però è già stato riconosciuto essere piuttosto a rischio, perché il suo habitat, ossia le foreste pluviali dove vive, sono diminuite di oltre il 40% in quanto convertite in terreno agricolo.
Un aneddoto piuttosto buffo è che sicuramente almeno un olinguito fu esposto negli anni settanta del secolo scorso in uno zoo americano. Si trattava di una femmina chiamata Ringerl che venne considerata allora come una signorina dai gusti piuttosto difficili in quanto rifiutò sempre di accoppiarsi con i vari maschi con cui venne messa in contatto, ma a quanto pare tutti erano troppo impegnati a psicanalizzare la poveretta e nessuno notò che c’erano delle differenze piuttosto rilevanti  fra lei ed i vari partner che le venivano proposti. Povera Ringerl... è già così difficile portare avanti una relazione duratura in cattività con individui della propria specie, figuriamoci con qualcuno di un’altra specie…e meno male che allora non era di moda correre dagli psicologi per le terapie di coppia, altrimenti sarebbe stato molto interessante sapere cosa le avrebbe “diagnosticato” l’analista e soprattutto quale percorso terapeutico di coppia le avrebbe consigliato!


un articolo di Sabrina Mancinelli

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