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Gll eterogenei Protisti

I protisti (o protoctisti), da non confondere con i procarioti, sono un gruppo eterogeneo e polifiletico di organismi, che comprendono quegli eucarioti che non sono considerati né animali né piante o funghi.
Haeckel propose di inserire questi organismi nel regno Protoctista o Protista, un raggruppamento che oggi appare come parafiletico: gli organismi classificati come tali non hanno infatti molto in comune a parte un'organizzazione abbastanza semplice (unicellulare o multicellulare senza tessuti altamente specializzati). Quindi il regno dei protisti è una categoria residuale, artificiosa, una sorta di contenitore per tutti gli organismi non inseribili in altri regni.
Attualmente, anche alla luce di recenti studi di filogenesi molecolare, si sta cercando di abbandonare tale categoria per seguire criteri più oggettivi.
I Protisti rappresentano il primo e fondamentale stadio evolutivo degli organismi eucarioti, prodotto dall'endosimbiosi tra organismi procarioti autotrofi ed eterotrofi (Batteri e Cianobatteri).
Essi sono alla base di ogni evoluzione biologica, stadio da cui si sono sviluppati tutti gli altri organismi viventi: in ciò è la loro incommensurabile importanza nella comprensione della biologia e dell'evoluzione. Infatti, a differenza degli organismi pluricellulari, sono costituiti da singole cellule, ma con caratteristiche da organismi autonomi e autosufficienti, con abilità ignote alle cellule dei Metazoi (organismi pluricellulari).
I protisti sono stati divisi tradizionalmente in vari gruppi basati sulla somiglianza con animali o funghi: quindi protozoi, alghe (o "protofite") e "funghi inferiori".
Questi raggruppamenti possono facilmente sovrapporsi (per esempio Chlamydomonas è stata considerata a volte un'alga e a volte un protozoo flagellato).
Un tempo anche i batteri furono considerati protisti, nel sistema a tre regni di Animalia (che corrisponde da vicino al gruppo moderno, ma includeva i protozoi), Plantae (che includeva piante, alghe e funghi), e Protista (tutto il resto). Già prima dell'avvento delle classificazioni filogenetiche, i batteri (che sono procarioti) vennero posti separatamente, insieme alle cianoficee (le cosiddette "alghe verdi-azzurre").

Vediamoli ora uno per uno.
1) I protozoi sono protisti per lo più unicellulari e mobili, che si nutrono per fagocitosi, sebbene ci siano numerose eccezioni. I protozoi vivono sia sulla terraferma che in acqua e ci sono anche vari parassiti. Solitamente venivano raggruppati in quattro classi:
- Mastigophora con flagelli lunghi (es. Peranema);
- Sarcodina con pseudopodi, inclusi i radiolari (es. Ameba);
- Sporozoa parassiti non mobili; alcuni possono formare spore (es. Toxoplasma);
- Ciliata con ciglia multiple (es Paramecio).
2) Col nome di alghe (protisti simili a piante) s'intendono molti organismi unicellulari che sono stati anche classificati come protozoi, poiché molti ritengono che abbiano acquisito i cloroplasti attraverso un'endosimbiosi secondaria. Altri sono organismi non mobili, e alcuni pluricellulari, includendo membri dei seguenti gruppi:
- Chlorophyta: Alghe verdi, simili alle piante terrestri (es. Ulva);
- Rhodophyta: Alghe rosse (es. Porphyra);
- altre alghe: alghe brune, diatomee (es. Macrocystis).
Le alghe verdi e rosse, con un piccolo gruppo chiamato glaucofite, appaiono strettamente imparentate con le piante terrestri e sono quindi classificate nel regno delle piante (Plantae o Archaeplastida) nonostante la loro struttura assai semplice. La maggior parte delle alghe, tuttavia, si è sviluppata separatamente. Esse includono le aptofite, le criptofite, i dinoflagellati, le euglenofite e le cloraracniofite, tutte le quali sono state considerate anche protozoi.
3) Vari organismi con un'organizzazione semplice vennero considerati "funghi" perché producevano spore. Di solito venivano chiamati "funghi inferiori". questi includono i mixomiceti, gli acrasiomiceti e i chitridi. Mentre i chitridi vengono considerati funghi a tutti gli effetti, gli altri gruppi sono stati posti tra gli stramenopili (che hanno pareti cellulari composte da cellulosa) e negli amebozoi (che non hanno pareti cellulari).

 

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