Teoria del mondo a ferro-zolfoLa teoria del mondo a ferro e zolfo è un'ipotesi sull'origine della vita avanzata da Günter Wächtershäuser, un chimico tedesco impiegato -come A. Einstein- all'ufficio brevetti, che coinvolge forme di ferro e zolfo. Wächtershäuser propose che una forma primordiale di metabolismo prebiotico abbia anticipato la genetica. In questo caso metabolismo sta a intendere un ciclo di reazioni chimiche atto a produrre energia in una forma tale da poter essere riutilizzata in altri processi. L'idea centrale è che, una volta stabilito un primitivo ciclo metabolico, esso inizi a produrre anche composti più complessi. L'idea chiave della teoria è che questa primordiale chimica della vita sia avvenuta non in acqua ma su superfici minerali come le piriti ferrose presso fonti idrotermali profonde. Si trattava di un ambiente anaerobico, ad alta temperatura (quasi 100 °C) e ad alta pressione. Le prime "cellule" sarebbero state bolle lipidiche su superfici minerali. Wächtershäuser ipotizzò un ruolo particolare per l'acido acetico, una semplice molecola organica composta di carbonio, idrogeno e ossigeno, presente anche nel più familiare e comune aceto. L'acido acetico è parte del ciclo dell'acido citrico che è fondamentale nel metabolismo cellulare (cfr. ciclo di Krebs).
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