Raro ! Blatta Fossile Scarafaggio Insetto mm 10 lastra mm 98 x 98 x 8 gr 156,4 Blattella sp. Invertebrati Artropodi Insetti Dittiotteri Blattodei Preistorici Estinti Mesozoico Cretaceo Collezionismo Paleontologia Museo.
Notevole reperto fossile su matrice di difficile reperimento di Blatta Ectobiidae, dai calcari laminati della Formazione Santana in Brasile del Cretacico inferiore, campione rappresentativo da collezione di apprezzabile qualità, con buoni dettagli del corpo e tracce degli arti ben conservati.
Il fossile è stato restaurato e consolidato per meglio evidenziare il profilo e le componenti anatomiche dell'Insetto, che altrimenti sarebbero state invisibili a seguito della fossilizzazione nel sedimento.
Pezzo unico, come in foto.
I cosiddetti Scarafaggi o Blatte sono Insetti dell'ordine dei Blattodea al cui superordine Dyctioptera appartengono anche le mantidi (Mantodea).
Le Blatte sono un
gruppo antico: i primi fossili simili a scarafaggi risalgono al periodo
Carbonifero, circa 320 milioni di anni fa, così come le loro ninfe fossili. Quelle specie ancestrali mancavano tuttavia degli ovipositori interni dei moderni scarafaggi. Questi insetti sono rimasti
invariati nel tempo, senza adattamenti speciali atti a succhiare come afidi, ditteri, imenotteri o altri insetti più specializzati; hanno apparati masticatori e sono probabilmente tra
i più primitivi degli insetti neotteri viventi. Sono insetti comuni e resistenti e possono tollerare una vasta gamma di ambienti, dal freddo artico al caldo tropicale. Gli scarafaggi tropicali sono spesso molto più grandi delle specie temperate e, contrariamente alla credenza popolare, le
specie estinte, come
Archimylacris del Carbonifero e
Apthoroblattina del Permiano, non erano più grandi delle specie moderne.
Sino al 19° secolo, gli scienziati credevano che le blatte fossero un antico gruppo di insetti originatosi nel
Devoniano, ma le specie che vivevano in quel periodo differiscono dai moderni scarafaggi in quanto avevano lunghi ovipositori esterni ed erano gli antenati comuni di mantidi e scarafaggi. Poiché il corpo, le ali posteriori e le parti della bocca non si conservano facilmente nei fossili, le relazioni di parentela rimangono controverse.
I primi fossili di moderni scarafaggi con ovipositori interni apparvero all'inizio del Cretaceo. Una recente analisi filogenetica suggerisce che gli scarafaggi hanno avuto origine almeno nel
Giurassico.
Una revisione completa del 2016 di 981 esemplari di scarafaggi fossili dei calcari laminati del Cretaceo inferiore della
Formazione Crato del nord-est del Brasile mostra che appartengono a undici taxa, tra cui Piniblattella limai, P. magna sp. n., Perlucipecta santanensis. sp. n., Raptoblatta waddingtonae; Ocelloblattula santanensis sp. n., Elisama brevis (= E. Americana, syn.n.), E. hindwingnii sp. n., Ponopterix axelrodi (= P. maxima syn.n.), Umenopterix burkhardi pettine. n., e Cratovitisma oldreadi (Umenocoleidae = Cratovitismidae syn.n. = Ponopterixidae syn.n.).
La famiglia
Ectobiidae è numericamente più abbondante nell'insieme degli scarafaggi della Formazione Crato (83% degli scarafaggi), seguita da
Blattulidae (13%) e
Umenocoleidae (4%). Il 79,2% degli esemplari sono completi e completamente articolati. Probabilmente sono presenti anche membri della famiglia Alienopteridae. Mancano i rappresentanti di una superfamiglia mesozoica relativamente comune, i Caloblattinoidea. Con l'eccezione dei generi endemici Cratovitisma e Raptoblatta e del genere esclusivamente gondwaniano Ocelloblattula, tutti gli altri generi erano cosmopoliti. La ricchezza tassonomica degli scarafaggi della Formazione Crato è quindi piuttosto
bassa e consiste in generi geologicamente a lungo raggio e geograficamente
diffusi, generi
limitati al Gondwana e generi
endemici a breve raggio trovati solo nella Formazione Crato.
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