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Archimedes regina Briozoi Marini Fossili Scheletro Calcareo Invertebrati Paleozoico Carbonifero Collezione (5)

Prezzo :
4,70
  • Codice Prodotto: F23560
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Descrizione

Provenienza : Alabama (U.S.A.) Madison - Huntsville Alabama area

Era Geologica : Carbonifero (Mississipiano)

Età : 324 milioni di anni

Misura : mm 14 x 6


Briozoo Fossile Scheletro a Vite Calcareo mm 14 x 6 Archimedes regina Invertebrati Marini Briozoi Lofoforati Fenestrati Fenestellidi Preistorici Estinti Paleozoico Carbonifero Collezionismo Paleontologia Museo.

Gradevole reperto fossile di Bryozoa Ectoprocta Fenestellidae del Carbonifero dell'Alabama, campione rappresentativo da collezione di buona qualità e in ottimo stato di conservazione, con evidenti ed apprezzabili dettagli della sagoma dell'esoscheletro a vite, frammento della maglia calcarea della colona arborescente incrostante  calcificata di cui faceva parte quando era in vita.
Pezzo unico, come in foto.

In vendita anche a lotti, a questo link.

Nel nostro Catalogo Attrezzature potete trovare sia le vaschette di cartone o le scatolette di plexiglas trasparenti di varie misure ove riporre e proteggere questo fossile molto fragile, oppure la plastilina per fissarlo sul fondo in posizione verticale.

Archimedes è un genere di Briozoi Fenestrati (o Fenestrida) con scheletro calcificato, appartenenti alla famiglia Fenestellidae (ordine Stenolaemata).
Fu chiamato Archimedes nel 1838 per via della sua forma a cavatappi, in analogia con la vite di Archimede, un tipo di pompa ad acqua che ha ispirato le moderne eliche navali. Tali forme sono piuttosto comuni come fossili ma sono estinte dal Permiano.
Questi briozoi vissero dal periodo Carbonifero al periodo Permiano (345 a 268 milioni di anni fa), quando questo genere si estinse.
I resti più comuni sono frammenti della maglia calcarea staccatisi dalla struttura centrale. I campioni in cui la rete rimane attaccata alla struttura centrale sono rari. Come altri briozoi, Archimedes formava colonie; all'interno dei rami, gli individui vicini erano in contatto attraverso piccoli canali. La maggior parte dei fossili di questo genere sono distribuiti in Europa e nel Nord America, ma sono stati trovati anche in sedimenti in Afghanistan, Canada, Russia e Australia.

Il phylum Bryozoa (Briozoi) o, più correttamente, Ectoprocta, è composto da piccoli animali invertebrati acquatici, quasi esclusivamente marini, che vivono in colonie arborescenti ancorate ad un substrato sommerso. Sono detti anche organismi incrostanti in quanto causano incrostazioni sulle carene delle navi e su strutture marine sommerse.
Il nome deriva dal greco bryon = muschio e zoion = animale, poiché l'aspetto delle colonie ricorda quello del muschio.
I Briozoi vivono su fondali rocciosi, ma anche sabbiosi e limosi, preferiscono ambienti marini tropicali, tuttavia per la loro distribuzione mondiale possono definirsi cosmopoliti.
Una colonia di Briozoi è formata da singoli individui che raggiungono al massimo mezzo millimetro. Ognuno vive racchiuso in un involucro allungato a doppia parete, calcareo o chitinoso, a volte chiuso da un opercolo.
Ciascun individuo è costituito da una parte che si trova permanentemente dentro la teca, ed una che ne fuoriesce, a forma di polipo, munita di una cresta rilevata, il lofoforo (sono detti anche Lofoforati, come i Brachiopodi), che porta una corona di tentacoli intorno all'apertura boccale, i quali fungono da organi per l'alimentazione, la respirazione e la percezione degli stimoli esterni.
Il lofoforo nei Briozoi marini ha forma circolare, mentre in quelli di acqua dolce è a forma di ferro di cavallo. Si cibano di plancton e di particelle organiche che catturano filtrando l'acqua.
Hanno un apparato digerente ricurvo ad U, con la bocca vicina all'ano nella parte superiore e stomaco e intestino in quella inferiore.
Le colonie sono generalmente polimorfiche, cioè possono assumere una forma diversa a seconda della loro funzione (pulizia, riproduzione, difesa ecc.).
I Briozoi sono generalmente sessuati ermafroditi. Dall'embrione si sviluppa una larva ciliata tipo trocofora, a forma di cono appiattito con ciuffo apicale di ciglia. Le larve, dopo la schiusa, scendono sul fondale del mare e, con l'apice rivolto verso il basso, si fissano ad un substrato fondando una nuova colonia per gemmazione.
I Bryozoa comprendono anche il sottotipo Entoprocta, con bocca e ano che si aprono all'interno del lofoforo. Di queste forme non esiste una testimonianza fossile, poiché esse sono prive di scheletro.
Da studi su ritrovamenti fossili emerge che i Briozoi sono comparsi, con innumerevoli specie, nel Cambriano, ed ebbero la massima espansione nel periodo tra l'Ordoviciano e il Carbonifero, con la comparsa di numerose nuove specie, e nel periodo tra Giurassico e Cretaceo.
Attualmente si conoscono circa 4000 specie viventi, buona parte delle quali risale al Paleozoico, e più di 15000 specie fossili.

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