Insetti, antichi signori dell’aria

Se venisse chiesto di rispondere alla domanda: “Qual è il gruppo di animali dotati di ali più diffuso sulla Terra?”, molto probabilmente, nella maggior parte dei casi, la risposta sarebbe: “Gli Uccelli”.

L’equazione: ali = uccello è vera, ma se consideriamo, per esempio, il numero di specie di Uccelli e di Insetti (si, “Insetti” era la risposta giusta!) finora classificate, le cifre parlano chiaro : circa 10.000 sono le specie con penne e becco,  contro più di un milione di specie di Insetti  che svolazzano qua e là in ogni angolo del nostro pianeta!

Tuttavia, le eccezioni nel mondo naturale sono la regola, perciò non tutti gli Insetti possiedono ali, o perché non le hanno mai avute (Apterigoti) o perché le hanno perse successivamente per specializzazione a seguito dell’evoluzione (atteri); inoltre ci sono specie che volano fra le quali non tutti gli individui sono uguali, e alcuni di questi sono senza ali.

In aggiunta, le ali possono essere anche molto diverse, nelle varie specie, e avere anche funzioni differenti.

Complicato? Ma no! Vediamo, al volo, qualche esempio!

Un volo che viene da lontano

Cominciamo a dire che gli Insetti sono molto probabilmente fra i più antichi organismi che hanno conquistato le terre emerse; sono stati trovati fossili d’insetti che appartengono al quarto periodo dell’era Paleozoica, il Devoniano, che data tra 416 e 359 milioni di anni fa. Al successivo Carbonifero risale invece la famosa Meganeura monyi, una libellula gigantesca con un’apertura alare di 75 cm! Se vuoi saperne di più, leggi il nostro articolo nella sezione Articoli e Rubriche!

Gli Insetti si trovano in ogni ambiente, e si ritiene che rappresentino il 90% delle forme di vita attualmente presente sul nostro pianeta! Sicuramente esistono moltissime specie non ancora scoperte. In particolare in ecosistemi come la foresta amazzonica che stiamo finendo di devastare, quindi ben poco rimarrà da scoprire e sparirà ancor prima che l’avremo catalogato. Al di là di questa demoralizzante ma doverosa parentesi, è quindi facile capire come la grande diversificazione di questi animali possa avere prodotto un’enorme varietà di strutture e funzioni per adattarsi alle diverse condizioni ambientali: le ali possono ben rappresentare questo concetto.

Ali non solo per volare

Le ali sono lamine appiattite, nelle quali, entro appositi condotti, detti nervature o vene, scorre l’emolinfa e passano nervi e trachee; sono al massimo 4 e, come dicevamo, non tutti gli Insetti le hanno; sono pertanto divisi, proprio in base a questa caratteristica, in Pterigoti (dal greco pterygōtós, che significa “alato”) e in Apterigoti, appunto, senza ali. Questi ultimi sono rappresentati da un solo ordine, i Tisanuri, autentici fossili viventi; alcuni di essi sono noti come  “pesciolini d’argento”, e appartengono al sottordine Lepismida, come per esempio la specie Lepisma saccharina.

Le ali, per le indagini tassonomiche, rivestono grande importanza, poiché sono la struttura che permette di identificare e classificare i diversi tipi d’insetti: ordini e famiglie hanno ali con numerose caratteristiche proprie; tra le quali la forma, la struttura, il colore, ma anche la posizione nel corpo dell’animale.

Alcuni Odonati Anisotteri, come le libellule, oppure certi Zigotteri, come le damigelle, quando sono a riposo, anziché ripiegare le ali, le spiegano orizzontalmente (vedi foto); i rappresentanti dei Tricotteri, insetti d’acqua dolce, e dei Plecotteri, invece, le tengono inclinate.

Nei Coleotteri, le ali anteriori si chiamano elitre, sono resistenti e sclerificate (cioè hanno subito un processo che ha permesso di accumulare chitina, un polimero che conferisce durezza) e hanno funzione protettiva, sia del corpo, che delle vere ali utilizzate per il volo, che tengono ripiegate mediante complicate giunzioni, al di sotto delle elitre.

Alcuni Ortotteri, come locuste, cavallette e grilli, hanno due paia di ali; le anteriori, dette tegmine, hanno funzione protettiva, ma anche di apparato stridulante; sono leggermente sclerificate, mentre le posteriori sono membranose e ampie, a volte dai colori vivaci. Una struttura simile si nota tra gli Emitteri, che si dividono in Eterotteri (le classiche cimici delle piante) col primo paio di ali semimembranose, e Omotteri, con tutte e quattro le ali membranose (un esempio noto a tutti: le cicale), in certi casi trasparenti, in altri opache o con splendidi colori.

Diversi tipi di ali

Le farfalle hanno quattro ali, due anteriori e due posteriori, spesso magnificamente colorate e dagli straordinari disegni, persino in alcune farfalle notturne, contrariamente a quanto si creda, ricoperte di scagliette (le farfalle sono Lepidotteri, che significa letteralmente “ali con scaglie”) disposte come le tegole che ricoprono una casa (embricate); nella maggior parte delle specie, le scaglie contengono pigmenti colorati, che conferiscono le colorazioni e i molteplici disegni alle livree che caratterizzano questi delicati animali. In altri casi la colorazione è dovuta a particolari fenomeni fisici di rifrazione, ovvero non a pigmenti, ma alla struttura propria dell’ala. Il classico esempio sono le farfalle della famiglia Morphidae, dai colori spesso blu metallico.

Le termiti appartengono al gruppo degli Isotteri e sono insetti sociali, in quanto la loro società è divisa in caste. Presentano polimorfismo anfipecilico: ci sono i reali, cioè la casta fertile, composta da individui maschi e femmine fecondate, inizialmente alati, e quella sterile, composta da operai e soldati, privi di ali.

Destino simile quello delle formiche, Imenotteri sociali, dove gli individui con le ali sono solo i riproduttori, vale a dire giovani maschi e giovani regine che partecipano al volo nuziale durante l’accoppiamento; anche in questi animali ci sono caste, e anche qui le formiche operaie e i soldati sono privi di ali.

Vieni a volare con i nostri insetti sull’Arca di Noè, abbiamo così tanti esemplari che dovrai impegnarti molto, se vorrai conoscerli tutti!

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