Squali e razze: fratelli e sorelle

Immagine sbagliata, quella di film come “Lo Squalo”, e la sequela di pellicole sui temibili “mangiatori di uomini”. Agli squali, di andare a caccia di esseri umani, non gliene può importare di meno. Sapete perché? Non è difficile. Squali e uomini non condividono lo stesso ambiente! Gli squali sono Pesci, e gli uomini Mammiferi terrestri.

Gli squali, in particolare, appartengono al gruppo dei Selaci, pesci caratterizzati da scheletro cartilagineo, diversamente dai Teleostei, che invece hanno scheletro osseo. Strettamente imparentate con gli squali, sono le razze.

Ma qual è, in realtà, l’alimentazione di questi affascinanti animali?

Gli Squali, denti… antichissimi

I primi ritrovamenti fossili di scaglie di squalo risalgono ai periodi Ordoviciano e Siluriano, 450-420 milioni di anni fa, e appartengono ad animali, quali ad esempio il famoso Cladoselache, molto diversi rispetto agli attuali, che sono invece comparsi circa 300 milioni di anni dopo; i ritrovamenti sono in grandissima parte denti, perché gli squali durante l’arco della loro vita ricambiano decine di migliaia di denti.

Affinché la fossilizzazione avvenga, i denti devono essere ricoperti dai sedimenti marini, altrimenti le correnti e gli agenti chimici e biochimici potrebbero decomporli. Il processo di fossilizzazione, chiamato permineralizzazione, è lento e richiede migliaia di anni: i sali minerali disciolti nell’acqua si depositano nei denti che possono così assumere colorazioni diverse, nelle tonalità del giallo, verde, blu, arancio, grigio, nero, secondo il tipo di sale minerale trasportato dall’acqua e accumulato nella matrice porosa del dente, a sostituzione della componente organica originale.

I fossili sono per loro natura fragili, ma anche i denti degli squali attuali non sono molto resistenti, poiché non sono fissati alle mascelle e sono privi di radice; hanno la stessa origine delle scaglie (o dentelli dermici) che ricoprono il corpo dell’animale; durante lo sviluppo si differenziano formando i denti, che sono ancorati alla mascella da diversi strati di tessuto connettivo.

Forme e funzioni diverse

La morfologia dei denti varia nelle diverse specie, e dipende dal tipo di alimentazione.

Lo squalo bianco ha denti triangolari e seghettati, adatti a tagliare e strappare. E’ interessante notare che, per convergenza evolutiva, questa seghettatura la ritroviamo in molte specie di animali filogeneticamente lontane fra loro (il T-rex è il primo esempio che viene in mente).

Squali che includono nella loro dieta anche rettili marini, come le tartarughe, hanno denti molto robusti in grado di romperne il carapace; lo squalo toro ha denti lunghi e appuntiti, per riuscire a trattenere i cefalopodi di cui si prevalentemente si nutre.

Non tutti gli squali sono pelagici (di mare aperto), ma esistono anche squali bentonici (di fondale), con denti simili a piastre, per frantumare le conchiglie dei molluschi di cui si cibano; altri, come i Somniosidi, occupano anche la zona abissale (2000-6000 m di profondità) e predano più che altro calamari giganti.

Non tutti gli squali sono predatori: alcuni sono filtratori, e si nutrono di plancton, come lo squalo balena (nella foto) ma anche di piccoli pesci e molluschi che catturano filtrando l’acqua e trattenendo il cibo con numerose file di piccoli denti.

Le razze: sul fondo e in mare aperto

Come dicevamo, le razze appartengono alla sottoclasse degli Elasmobranchi (selaci) e all’ordine dei Raiformi. Comunemente, il termine razza comprende anche animali come l’aquila di mare (manta) e le torpedini, che, pur essendo simili alle razze, appartengono a generi diversi.

Nelle razze, la bocca è dotata di numerose file di denti, molto appuntiti nei maschi, organizzati in una struttura chiamata “a pavimento”, adatta per afferrare, raschiare e triturare il cibo.

Quasi tutte le razze sono marine, alcune di acqua dolce e la maggior dei rappresentanti di quest’ordine ha la bocca in posizione ventrale, corpo appiattito (disco) e, nelle specie bentoniche, gli occhi sono di solito disposti in cima alla testa; negli esemplari abissali, gli occhi non sono facilmente distinguibili perché ricoperti da uno strato di cute.

L’alimentazione dei Raiformi si basa prevalentemente su animali che vivono sul fondo, come gamberi, granchi, lamellibranchi e altri invertebrati. Le mante vivono in mare aperto, possono pesare anche una tonnellata e si nutrono prevalentemente di plancton, quando nuotano in superficie, e di pesci di taglia media, quando nuotano in profondità.

Le torpedini, note anche come razze elettriche, possiedono organi in grado di generare correnti elettriche da 8 a 220 V, per stordire le prede o per difesa.

Tuffati nell’oceano con noi: nel sito dell’Arca di Noè, nel Catalogo Squali, trovi denti, mascelle e creste di squali attuali come i grandi squalo Mako e squalo tigre, e squali estinti, come Carcharodon megalodon, oppure mascelle e placche mandibolari di razze come Aetobatus narinari; abbiamo inoltre esemplari di squali imbalsamati, ed anche ciondoli e collane con denti di squalo. Inoltre, nella sezione libri e testi scientifici, diverse pubblicazioni per conoscere meglio questi antichissimi e nobili animali marini.

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