Sono un ragno, non sono un insetto!

Probabilmente, se sapesse parlare, un ragno difenderebbe con orgoglio la sua appartenenza alla classe degli Aracnidi e non è quindi da considerasi un insetto, ma ci terrebbe a precisare che, per non fare confusione, basterebbe, ad esempio, contare il numero delle sue zampe: otto nei ragni, sei negli insetti.

Animali antichissimi, i più datati fossili fra i loro antenati, i chelicerati marini (scorpioni di mare), risalgono al tardo Siluriano e primo Devoniano (419-290 milioni di anni fa) e sono stati rinvenuti in Europa.

Con più di 45.000 specie diffuse in tutti i continenti, tranne che in Antartide, i ragni moderni detengono il primato di ordine più numeroso fra gli Aracnidi e, nella classifica dei gruppi animali più abbondanti sulla Terra, sono al settimo posto. 

Ed ora tuffiamoci nel loro incredibile mondo!

Sarti e ingegneri 

La ragnatela: per noi umani è spesso simbolo di situazioni macabre, lugubri e di abbandono; per un ragno invece è una raffinata strategia per procurarsi ciò che gli serve per vivere. Non tutti i ragni sono predatori e non tutti fabbricano la tela, ma quelli che lo fanno si garantiscono un’altissima probabilità di procurarsi il cibo. Quando un ragno inizia a sviluppare una tela, mobilita le riserve di seta liquida, che successivamente solidifica all’aria. In seguito, il filo di seta è agganciato ad un ramo o qualsiasi altro supporto utile allo scopo; dopo un lungo e complesso lavoro di tessitura, la ragnatela è pronta.

Ora, il ragno, non deve far altro che aspettare, in disparte, i suoi ospiti… a cena! 

Ragno: velenoso, ma non troppo

Sapevate che lo stomaco dei ragni è così piccolo che possono solo assumere sostanze liquide?

Ma lo stomaco è solo uno degli organi del sistema di alimentazione del ragno. Tutto inizia con le ghiandole velenifere che, attraverso i cheliceri, iniettano la sostanza tossica nel corpo del malcapitato. Se è vero che la maggior parte dei ragni utilizza il veleno per paralizzare o uccidere la preda, alcune specie si servono della seta per avvolgere e soffocare quello che diventerà il loro pasto. Comunque, tranquillizzatevi, nella stragrande maggioranza dei casi il veleno è innocuo per l’uomo, oppure produce effetti poco più gravi di una puntura d’ape. I ragni più pericolosi appartengono ai generi Latrodectus (include le vedove nere) e Phoneutria (per es. il famigerato ragno delle banane), la famiglia degli Atracidae (comprende il ragno della ragnatela a imbuto di Sidney) e dei Sicariidae (dove troviamo il ragno delle sabbie a sei occhi).

Un’esplosione di forme e colori

Madre Natura forse pensava a solleticare la curiosità di studiosi e collezionisti, quando ha creato i ragni. 

Se fosse possibile stilare una classifica riguardo alla varietà di forme, dimensioni e colorazioni dei diversi gruppi animali, i ragni sarebbero sicuramente nelle primissime posizioni.

Come non rimanere incantati davanti alla forma stravagante e al crogiolo di colori della lucente cuticola di Gasteracantha mammosa, o dalle lunghissime spine arcuate sull’opistoma di Gasteracantha arcuata, oppure dall’iridescente blu cobalto di Haplopelma lividum? Che dire delle incredibili dimensioni di Pamphobeteus antinous, la tarantola mangia uccelli boliviana dalla zampe blu che, con i suoi 20 cm, più grande della vostra mano quindi, è uno dei ragni più grandi del mondo.

Lasciatevi stupire

Ma l’universo dei ragni non finisce mai di stupire e ci vorrebbe ben più di un articolo per parlarne in maniera esauriente. Basti pensare che ci sono ragni palombari (Argyroneta aquatica) che preferiscono passare buona parte del loro tempo in acqua; riescono a rimanere sommersi fino ad un giorno intero. I ragni del genere Myrmarachne appunto (myrmex in greco vuol dire formica e arachne ragno) che si “travestono” da formiche dalle quali sono riconoscibili solo per il numero di zampe, ma arrivano ad imitare col primo paio anteriori le antenne delle formiche. Così che diventa difficilissimo distinguerli, imitando perfino la camminata delle formiche, mentre alcuni possiedono due puntini neri sulla testa che sembrano gli occhi delle formiche! Insomma, dei geni del mimetismo opportunistico. Poi ci sono i ragni granchio, e poi ancora… beh magari ne parleremo più in là, in un altro articolo! 

Se desiderate fare una full immersion nel mondo dei ragni, nel nostro sito, oltre a pubblicazioni per approfondire la materia, troverete una grande varietà di esemplari.

Se poi la vostra passione si estende anche ad altri aracnidi (solifugi, pseudoscorpioni, acari, solo per fare qualche esempio), abbiamo naturalmente scorpioni d’ogni genere, uropigi, amblipigi, e persino, dagli oceani, gli innocui limuli, veri fossili viventi dai cui antentati Gigantostraci Euripteridi si sono originati tutti gli aracnidi che conosciamo.

Per le zecche ci stiamo organizzando, ma sul nostro sito sicuramente non mancherà qualche cimice, pulce o pidocchio, per la gioia degli amanti della Parassitologia!

Un consiglio: se iniziate ad incuriosirvi e deciderete di iniziare una collezione e uno studio di aracnidi, tenete conto che dovrete abituarvi ad un continuo stupore, davanti alla straordinaria varietà e bellezza di questi seducenti animali!

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