Le ere geologiche

Per definire le ere geologiche dobbiamo ricordare che la storia del nostro pianeta è lunga, lunghissima. Tuttavia è insignificante, se paragonata alla durata dell’Universo. Gli studiosi hanno stimato l’età della Terra intorno ai 4,6 miliardi di anni, grazie all’analisi delle rocce, dei fossili e all’utilizzo di sempre più precisi metodi di datazione. Fin dalla sua origine, terremoti, vulcani, fenomeni atmosferici e altre forze endogene ed esogene hanno modificato e continuano a modificare l’aspetto della Terra, unico pianeta del sistema solare dove, circa 3,5 miliardi di anni fa, la vita ha iniziato a fiorire in un’incredibile molteplicità di forme, scomparendo e ricomparendo più volte a seguito di catastrofiche estinzioni di massa.

Individuando e ordinando in categorie temporali le osservazioni che riguardano gli eventi geologici e i fenomeni biologici che hanno caratterizzando l’evoluzione del nostro pianeta, gli scienziati hanno suddiviso la storia della Terra in cinque diverse ere geologiche, ognuna con differenti intervalli di tempo:

Era geologica inizio
(in milioni di anni)
fine
(in milioni di anni)
Precambriano 4600 542
Paleozoico 542 251
Mesozoico 251 65
Cenozoico 65 2
Neozoico 2 recente

 

Precambriano

Il Precambriano ha avuto una durata notevolmente superiore a quella di tutte le altre ere geologiche; è suddiviso in tre periodi: Adeano, Archeano e Proterozoico.

In questa era si forma la crosta terrestre; il clima è caratterizzato da grandi oscillazioni della temperatura e le osservazioni geologiche confermano l’esistenza di periodi di freddo intenso con estesi ghiacciai (nel Criogeniano i ghiacci ricoprivano l’intero pianeta, fenomeno noto come “Terra a palla di neve”), alternati a periodi di temperatura più elevata.

Nel Precambriano compaiono i primi organismi viventi; sul suo finire, vediamo l’inizio dello sviluppo di Poriferi, Molluschi, Brachiopodi ed Echinodermi.

 

Paleozoico

Il Paleozoico comprende sei periodi: Cambriano, Ordoviciano, Siluriano, Devoniano, Carbonifero e Permiano.

In questa era, nell’atmosfera fa la sua comparsa l’ossigeno di derivazione biologica, e con esso l’ozono, che, grazie alla protezione esercitata nei confronti delle radiazioni solari dannose per gli esseri viventi, i raggi UV, favorisce una grande proliferazione di forme di vita, nei mari ma soprattutto anche sulla terraferma, che può essere finalmente colonizzata dai primi pionieri provenienti dagli oceani.

I vegetali raggiungono il massimo del rigoglio nel periodo Carbonifero, con la formazione di lussureggianti foreste, generando così quegli inesauribili depositi di combustibili fossili che centinaia di milioni di anni dopo noi umani tireremo fuori dalle profondità del suolo ove erano sprofondati, per riversarne il contenuto  in CO2 nella nostra delicata atmosfera, causando così il primo evento di riscaldamento globale provocato unicamente da esseri viventi.

Gli animali, a partire dal Cambriano, danno inizio ad un eccezionale sviluppo di forme: Molluschi, Artropodi, Poriferi, Celenterati, Echinodermi, Anellidi; compaiono i Trilobiti, artropodi marini che saranno per lungo tempo una delle forme di vita marine dominanti.

Verso la fine del periodo Siluriano appaiono i primi Vertebrati, nella forma di pesci primitivi, quali Ostracodermi e Placodermi, che avranno grande sviluppo nel periodo successivo, trasformandosi in pesci cartilaginei (squali) e pesci ossei. Nel Devoniano inferiore compare il primo insetto conosciuto, Ryniognatha hirsti e, nella seconda metà di questo periodo, vediamo apparire gli Anfibi; sul finire del Carbonifero compaiono i Rettili, i primi vertebrati esclusivamente terrestri. Numerose estinzioni di specie animali (trilobiti, alcune specie di molluschi e di altri invertebrati) caratterizzarono l’ultimo periodo del Paleozoico, il Permiano. Se vuoi saperne di più, leggi il nostro articolo a questo link!

Mesozoico

Il Mesozoico comprende tre periodi: TriassicoGiurassico e Cretaceo, ed è forse la più famosa tra le ere geologiche.

Dal punto di vista geologico, questa fu l’era della spaccatura del supercontinente Pangea che diede origine a nord alla Laurasia e a sud al Gondwana. Questa Era, della durata complessiva di 186 milioni di anni, vede l’esplosione dei Dinosauri, che conquistano tutti gli ambienti; altri rettili, quali plesiosauri, ittiosauri, mosasauri e pterosauri colonizzarono i mari ed i cieli. Si formò in questo periodo il margine continentale Atlantico presente ancora oggi. Altri organismi esclusivi dell’era secondaria sono le Ammoniti e le Belemniti. Compaiono, inoltre, le prime specie di Uccelli evolutisi dai dinosauri, mentre i Mammiferi cominciano a specializzarsi in forme più evolute dei paramammiferi del Paleozoico, preparando il terreno alla radiazione adattativa che andrà ad occupare le nicchie lasciate vuote dai rettili dopo la grande estizione di fine Cretaceo, 65 milioni di anni fa, a seguito dell’impatto con la Terra di un gigantesco asteroide di 10 Km di diametro.

 

Cenozoico

Cinque sono i periodi di questa Era: PaleoceneEoceneOligoceneMiocene e Pliocene.

Nel Cenozoico, mentre le masse continentali continuano il loro processo di frammentazione avviatosi già nel Mesozoico e i vari continenti finiscono col portarsi, alla fine dell’Era, all’incirca nella posizione attuale, avvengono imponenti movimenti orogenetici, che formano le maggiori catene montuose che conosciamo, e che continueranno anche nell’era successiva; si assiste al fiorire di gruppi vegetali (quali le piante con fiori, comparse nel Cretaceo) e animali che popolano oggi la superficie terrestre.

Con la scomparsa dei grandi rettili alla fine dell’era mesozoica, inizia “l’era dei Mammiferi“; tra questi si sviluppano i Primati.

 

Neozoico

Ta le ere geologiche questè è la più breve, anche perchè non è ancora da considerarsi terminata. Il Neozoico viene diviso in due periodi: Pleistocene e Olocene (o Recente).

Grandi glaciazioni si avvicendano in questa Era, alternate a periodi in cui si riduce l’estensione dei ghiacciai. L’espansione e la contrazione delle calotte glaciali provocano variazioni di livello dei mari, che ha grande influenza anche sulla distribuzione degli esseri viventi sul pianeta: in particolare, alle nostre latitudini si succedono specie proprie di climi tropicali a specie tipiche di zone a clima più freddo. Tra gli eventi biologici che caratterizzano il Neozoico si deve segnalare soprattutto la “rapida” evoluzione e diffusione sul pianeta del genere Homo.

 

I fossili guida raccontano la storia delle rocce

I fossili ci raccontano la storia delle rocce in cui sono rimasti conservati per milioni di anni; in particolare i fossili guida  ci dicono molto di più: ci aiutano a definire il tempo geologico. I più importanti fossili guida sono creature marine, e sono utili per datare le rocce sedimentarie. Le caratteristiche principali dei fossili guida sono un’ampia distribuzione geografica, un’abbondante presenza di popolazioni e la rapida evoluzione.

Trilobiti, Graptoliti, Ammoniti, Conodonti (leggi il nostro articolo a questo link, nella sezione Notizie e Curiosità del Portale del Naturalista) e Foraminiferi sono tra i fossili guida più conosciuti, ma anche piccoli o microscopici organismi del plancton, come diatomee (la maggiore fonte di ossigeno del pianeta terra) e radiolari. Nell’ambiente terrestre, diverse specie di roditori a rapida evoluzione possono essere utilizzati come fossili guida.

 

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